In questi giorni di sta svolgendo il MAPIC Italy, uno degli eventi cardine legati al mondo del mercato immobiliare retail e noi ci soffermiamo ad analizzare le strutture e come viene utilizzata l’energia nei centri commerciali europei (Zona EU-28+Norvegia)
Sommario:
Il mondo del 2050
Centri Commerciali, stato di fatto
Superfici e periodo di realizzazione
I consumi di energia
Crescita del mercato e relazione all’uso di energia
Il mondo del 2050
Il programma europeo Visio 2050, che detta il percorso di marcia per l’energia individuando le circostanze e i principali obiettivi di raggiungere quali la decarbonizzazione del sistema energetico, l’efficienza energetica e l’uso di fonti rinnovabili, a portare le aziende ed i privati ad investire prima per pagare meno, a contenere l’aumento dei prezzi (il prezzo dell’energia elettrica è destinato ad aumentare fino al 2030), ci disegna un prospetto della terra nel 2050.
La tabella qui a lato riporta la popolazione globale divisa per tipologia di area secondo la Divisione Popolazione delle Nazioni Unite.
Quella sotto invece riporta le prime 10 potenze economiche nei BRICS secondo Goldman Sachs in un prospetto al 2050.
Secondo il programma Visio 2050 la richiesta attuale di petrolio convenzionale potrebbe portare aziende come la Shell ad avere richieste superiori al 7% della propria capacità estrattiva entro il 2025, aziende come la Total a terminare le proprie risorse nel 2022.
Inoltre è previsto un aumento delle emissioni di gas serra, proprio a seguito dello sviluppo di paesi come India, Brasile e Cina partendo dai 24 miliardi di tonnellate del 1970, passando per i 52 attuali ed arrivando ad oltre 70 nel 2050.
I consumi di energia sono legati alla popolazione ed allo sviluppo,una stima prodotta dalla International Energy Agency prevede un aumento dell’uso di energia, così come riportato nella tabella qui a fianco.
Centri Commerciali, stato di fatto.
Il mondo retail e di vendita all’ingrosso sono il mercato più grande in Europa, misurano infatti l’11% del prodotto interno lordo europeo.
Pertanto, la sostenibilità del settore vendita al dettaglio può significativamente contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali ed energetici a lungo termine dell’UE.
Nel commercio al dettaglio, i centri commerciali sono di particolare interesse a causa della loro complessità strutturale, per l’elevato potenziale di risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di carbonio, così come per la loro importanza e l’influenza negli acquisti, tendenze e stili di vita.
Superfici e periodo di realizzazione.
Oggi nella zona EU+28 esistono centri commerciali per una superficie commerciale utile che supera i 112 milioni di metri quadri.
La GLA media ogni 1000 abitanti è di 224 m2, le zone di Europa Centrale ed Est Europa sono sotto la media, identificando un mercato ancora non maturo, identità supportata dalla presenza in questi paesi di uno stock di centri commerciali relativamente giovani. Al contrario nell’Europa dell’ovest il panorama dei centri commerciali è sicuramente più vecchio, offrendo opportunità di ristrutturazioni e riqualificazioni efficienti. Il tasso di ristrutturazione dei centri commerciali è del 4.4%, molto alto se lo compariamo con quello del settore residenziale che viaggia tra l’1 e il 1.5%.
Lo schema a lato riporta la distribuzione dell’anno di costruzione degli shopping centre nella zona EU-15 + Norvegia (dati ICSC, 2014)
La tabella seguente riporta, in milioni di metri quadri, la GLA degli Shopping Centres con superficie maggiore di 5.000mq nella zona EU-28+Norvegia.
La tabella seguente invece riporta la media di GLA ogni 1000 abitanti (solo centri maggiori di 5000mq).
Le statistiche dell’European Council of Shopping Centers dividono inoltre gli shopping centre in tre segmenti di grandezza:
- Small shopping malls (5.000-19.999mq)
- Medium lare and very large shopping malls (20.000+ mq)
- Specialised and others (retail parks, outlets e centri a tema).
La prima categoria è dominante in quasi tutti i paesi specialmente in Austria, Belgio, Svizzera, Danimarca, Finlandia, Malta, Olanda e Svezia dove la categoria supera il 70%.
In Repubblica Ceca, Estonia, Spagna, Francia, Ungheria, Lituania, Norvegia, Portogallo e Slovacchia la categoria small ricopre circa il 50%.
I centri commerciali specializzati ricoprono sempre una piccola parte in tutti gli stati.
Analizzando i dati si può valutare che due siano i parametri di influenza della grandezza dei centri:
- Anno di costruzione del centro;
- Restrizione di pianificazione territoriale.
I consumi di energia
Ovviamente i consumi finali di energia sono legati alla GLA (si stimano 32.2 TWh nel 2013). I paesi con la maggiore presenza di GLA hanno maggiori consumi che di media si possono stimare intorno ai 272 kWh/mq.
La tabella seguente riporta i consumi in TWh divisi per energy carrier. Come si può facilmente notare c’è una fortissima predominante di energia elettrica e gas.
Schönberger ha raccolto dati nel 2013 da diversi retailer europei, i rapporti mostrano che la media dell’uso nell’energia nel mondo food è così distribuita:
- 50% per la conservazione del cibo e la refrigerazione;
- 25% per l’illuminazione;
- 20% per riscaldamento, raffrescamento e HVAC;
- 5% per apparecchi elettrici e da altri processi interni.
Ovviamente la composizione dell’uso di energia varia tra un retailer ed un altro, secondo i dati del Retail Forum for Sustainability del 2009 l’energia viene utilizzata in maniera molto differente tra gestioni food e non-food.
Stensson nel 2009 ha analizzato 116 negozi situati in 3 diversi shopping malls in Norvegia dividendoli in 5 categorie:
- Clothing (vestiario, scarpe, gioielli);
- Hobby (sport, libri, giocattoli, musica);
- Home (mobili, decorazione, telefonia);
- Supermarkets;
- Servizi (agenzia viaggi, ottico, parrucchiere, fotografo…);
misurandone l’uso di energia minimo, massimo e medio.
Crescita del mercato e relazione all’uso di energia.
I mercati maturi sono di solito legati ad un alto tasso di GLA pro capite e ad una bassa crescita delle vendite, in generale per i mercati non maturi è l’opposto.
Come già detto l’energia totale utilizzata nei centri commerciali nella zona EU-28 + Norvegia e Svizzera è di 32.2TWh. I paesi con alto tasso di crescita nelle vendite rappresentano li 13.8% dell’uso di energia dove quelli con una bassa GLA pro capite si attestano al 13.1% e quelli con alta GLA invece per lo 0.7%. Questi mercati sono contraddistinti principalmente da nuove costruzioni, mentre la ristrutturazione gioca un ruolo minore, dato supportato anche dall’anno di costruzioni di cui sopra.
I paesi che hanno un basso tasso di crescita nelle vendite e un’alta GLA pro capite, considerati mercati maturi, hanno visto una limitata attività nello sviluppo di nuovi centri negli ultimi anni. In ogni modo questi paesi, cioè Austria, Danimarca, Finlandia, Olanda, Irlanda, Norvegia, Portogallo, Svezia e UK, si attestano al 41.2% dell’uso di energia e quindi hanno un fortissimo potenziale di “savings” grazie alle attività di ristrutturazione edilizia.
La tabella seguente mette in relazione questi tre dati: crescita nelle vendite, GLA pro capite e i consumi annuali totali.
Conclusioni.
Si può quindi affermare che l’energia riveste un ruolo fondamentale sia nello sviluppo che nella gestione quotidiana, che buona parte del nostro patrimonio è da ammodernare e rinnovare e che il settore deve cominciare a pensare di ricoprire un ruolo importante per arrivare al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’UE.