Il D.lgs. 75/2020: estensione dei reati 231 e modifiche in materia penale
Il D.lgs. 75/2020: estensione dei reati 231 e modifiche in materia penale Il 15 luglio 2020 è stato pubblicato in…
Il D.lgs. 231/01 introduce nell’ordinamento giuridico italiano la possibilità per le imprese di rispondere in proprio a seguito della commissione di un reato commesso da dirigenti o lavoratori nell’interesse o vantaggio dell’azienda stessa.
La responsabilità 231 dell’impresa è collegata a quella della persona fisica autore del reato 231 ma è autonoma rispetto a quest’ultimane e l’impresa può essere condannata anche nel caso di assoluzione dell’imputato.
Ogni tipo di azienda è sottoposta alla 231, a prescindere dalla dimensione e dal settore economico in cui opera (dall’agricoltura alla sanità, alla siderurgia, allo smaltimento rifiuti ecc.).
Anche le imprese pubbliche partecipate, le municipalizzate, rispondono ai sensi della legge 231 mentre la normativa non si applica allo Stato, agli enti pubblici territoriali (es. Comuni e Regioni), agli enti pubblici di rilievo costituzionale e agli enti pubblici non economici.
Qualora venisse commesso uno dei reati-presupposto nell’interesse o vantaggio dell’ente, l’impresa si espone a 4 tipi di sanzioni:
La responsabilità dell’impresa scatta quanto uno dei reati-presupposto sia stato commesso dal dirigente o da un sottoposto nell’interesse o vantaggio dell’azienda.
L’azione deve quindi essere orientata e idonea a far conseguire all’impresa un qualche beneficio, anche se poi non conseguito effettivamente.
Il vantaggio non è necessariamente un incremento patrimoniale ma è sufficiente anche il solo risparmio di spesa da parte dell’ente; ad esempio, la mancata adozione di adeguate misure di sicurezza o la carenza di formazione del personale sono considerati risparmi di spesa per l’azienda e, dunque, un vantaggio per la stessa.
La responsabilità dell’impresa è esclusa solo ed esclusivamente se il reato sia stato commesso interamente nell’interesse o vantaggio esclusivo proprio o di terzi.
La responsabilità dell’impresa non ricorre per qualsiasi tipo di reato ma solo per quelli espressamente previsti.
In sintesi, l’azienda può essere chiamata a rispondere per le seguenti categorie di reati:
La commissione di uno dei reati presupposto 231 non è sufficiente per determinare la responsabilità dell’azienda.
Essa, infatti, risponde solo se non ha adottato e attuato efficacemente un modello organizzativo 231 di gestione e controllo prima della commissione del reato 231 (MOG e ODV).
Il MOG 231 è il cardine dell’intero sistema 231 e consente all’impresa di non incorrere in responsabilità da reato anche qualora uno dei reati-presupposto dovesse essere commesso nell’ambito dell’attività imprenditoriale.
Il Modello Organizzativo 231 è un documento basato sull’attività svolta dall’azienda e individua:
che tutti i lavoratori e gli amministratori devono rispettare nello svolgimento dell’attività.
L’adozione del modello 231 non è obbligatorio ma l’assenza del modello è fortemente stigmatizzata sia in sede penale sia in sede commerciale nei rapporti tra imprese, sicché la scelta di dotare l’impresa di un MOD 231 o meno di certo è un indice chiaro dell’attitudine dell’imprenditore alla propria attività.
Certamente esonera l’impresa dalla responsabilità da reato ma assume anche un importante valore commerciale poiché sempre più spesso i grandi competitors esigono il possesso del MOG in capo all’impresa appaltatrice, con la conseguenza che la mancanza di tale modello può comportare la risoluzione dei contratti d’appalto.
L’essersi dotati di MOG diventa per le imprese sempre più un sinonimo di qualità e attenzione all’attività produttiva, espressione della volontà di porre al riparo l’azienda da eventuali condotte criminose realizzate al suo interno.
L’azienda che adotta un modello organizzativo adeguato e lo attua in maniera continuativa pone in essere una policy aziendale improntata alla trasparenza e alla consapevolezza dei rischi legati all’attività i quali non vengono ignorati ma vengono analizzati, considerati e minimizzati.
L’Organismo di vigilanza 231 è un organismo che monitora l’attuazione del modello, qui i suoi compiti:
I componenti dell’ODV devono essere persone dotate di professionalità e competenza in materia:
Dal 2012, le sole società di capitali possono attribuire le funzioni di vigilanza ad organi interni all’impresa.
Abbiamo la multidisciplinarietà necessaria affinché l’impresa possa dotarsi di un ODV con tutti i crismi di legge e siamo in grado di organizzare e comporre organismi di vigilanza adeguati e efficienti.
L’organismo di vigilanza è infatti il fulcro del MOG e rappresenta il soggetto che monitora e controlla l’effettiva attuazione del MOG, propone le modifiche necessarie agli amministratori, irroga le sanzioni disciplinari a chi non rispetta le prescrizioni del MOG ed effettua audit interni.
da parte dell’ODV ma anche da parte di soggetti verificatori esterni.
Mentre l’ODV verifica la corretta applicazione del MOG con gli audit interni, con gli audit esterni è possibile verificare se il MOG in concreto adottato è davvero idoneo a prevenire i rischi di commissione di reati nell’ambito dell’attività aziendale.
Consapevoli dell’importanza di questa attività, forniamo alle imprese audit mirati che valutino, passo dopo passo, le varie attività dell’impresa rispetto alle tipologie di reato mappati.
Le imprese che vogliono lavorare bene e in maniera produttiva si scontrano molto spesso con gli ostacoli imposti dalla legge, spesso formulata in maniera poco chiara i non addetti ai lavori, che non sempre sono in grado di superare da sole con sufficiente sicurezza.
Ecco perché riteniamo che prevenire sia meglio che curare e offriamo alle aziende consulenza con riferimento alla disciplina del D.lgs. 231/01 e del suo rapporto con eventuali altri sistemi di gestione.
“Tutti i professionisti della 3i Engineering sono preparati, disponibili e scrupolosi nello svolgimento delle attività che gli vengono affidate. Durante la stesura della documentazione del MOG 231 gli avvocati hanno confermato la loro competenza supportando l’Azienda nell’implementazione del Sistema 231 e nell’erogazione della formazione al personale." Nadia Borsarelli – Ebrille S.r.l.
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