Russia-Ucraina ed Energia: contesto, conseguenze e soluzioni
Con l’esplosione del conflitto tra Ucraina e Russia, l’Italia, così come tutta l’Ue, guarda con preoccupazione alle forniture di gas che, in gran parte, arrivano da Mosca. Le recenti tensioni hanno messo in evidenza la vulnerabilità dell’UE e soprattutto dell’Italia, dovute alla forte dipendenza dal gas russo.
La dipendenza dalla Russia
Una ventina di anni fa le forniture russe non andavano oltre il 30-35%. Negli ultimi anni, però, con il calo della produzione di idrocarburi nei giacimenti del Mare del Nord, la dipendenza del gas russo è salita in tutta l’UE. Nel 2021 l’Italia ha consumato 71,34 miliardi di metri cubi di gas, di cui il 37,8% in arrivo dalla Russia attraverso i gasdotti che attraversano il passo del Tarvisio. Il secondo fornitore è l’Algeria, con una quota del 28,4%, attraverso il gasdotto sottomarino che arriva a Mazzara del Vallo. Il Mare del Nord ormai contribuisce con una piccola quota, il 2,4%, come il gas proveniente dalla Libia (4,3%, ingresso da Gela). Negli ultimi anni, inoltre, ha assunto sempre più importanza il Gnl, dopo la realizzazione degli impianti di rigassificazione Livorno e Rovigo. Il gas dal Qatar arriva a Rovigo coprendo il 9,8% del fabbisogno italiano.
Il Tap è l’ultima infrastruttura realizzata per l’approvvigionamento di gas proveniente dai giacimenti dell’Azerbaijan. È entrata in servizio poco più di un anno fa ed è già diventata fondamentale, non solo perché nel 2021 ha garantito il 9,8% della domanda di gas, ma anche perché ha consentito per la prima volta agli operatori in Italia di diventare esportatori in Europa. Al momento il Tap ha una capacità di 10 miliardi di metri cubi di gas e all’Italia ne sono arrivati un po’ meno di 8 miliardi, la restante parte è stata acquistata da Grecia, Albania e Bulgaria.

Le possibili soluzioni
Aumentare la produzione interna
I giacimenti in Italia contengono oltre 90 miliardi di metri cubi di gas e attualmente ne vengono estratti circa 3 miliardi. L’estrazione potrebbe essere portata a 6 miliardi, adeguando gli impianti.
Gas liquido via nave
Lo stoccaggio del gas in forma liquida (GNL) attraverso il trasporto via nave permetterebbe il rifornimento da mercati tutt’ora marginali, come gli Stati Uniti o l’Australia.
TAP
Il maggior contributo potrebbe provenire dall’Azerbaijan, con una capacità del Tap da elevare fino a 20/25 miliardi di metri cubi, adeguando gli impianti.
La diversificazione degli approvvigionamenti di gas attraverso l’ampliamento delle rotte, delle tecnologie e della produzione interna può sicuramente essere una soluzione temporanea al fine di garantire una maggiore sicurezza energetica per il nostro paese. Tuttavia, è necessario ampliare non solo le rotte e gli approvvigionamenti di gas, ma anche gli orizzonti, puntando a una transizione energetica green che abbia come obbiettivo, in primis, la riduzione dei consumi finali attraverso l’aumento dell’efficienza energetica e, in secondo luogo, la produzione di energia da fonti rinnovabili pulite.
Seguirà un ulteriore approfondimento prossima settimana. Seguiteci!