L'antroposfera
Come abbiamo già detto (QUI) l'uomo si pone con troppa facilità al centro dell'universo, superiore ed estraneo alla natura.
Bisogna infatti pensare al nostro pianeta come ad un “sistema aperto" con elementi che interagiscono tra di loro al fine di raggiungere un fine comune, che solitamente, dal punto di vista biologico, è rappresentato dalla sopravvivenza.
I processi che legano i diversi domini ambientali (idrosfera, atmosfera, litosfera e biosfera) sono fatti di scambi di materia ed energia, intense attività endogene ed esogene alimentate da processi biochimici (primo fra tutti la fotosintesi) e fisici.
Tutti questi processi sono legati tra di loro: basti pensare alla litosfera (che costituisce la maggior parte della massa del pianeta e rappresenta la terra solida) e la sua fortissima correlazione con l'idrosfera (l'insieme delle acque) e all'atmosfera dove le ultime due contribuiscono al modellamento della prima.
Oppure a quanto la biosfera (che comprende tutti gli organismi viventi) sia dipendente a sua volta dalla atmosfera che mantiene, tra le altre cose, un equilibrio compatibile per la vita attraverso la limitazione delle escursioni termiche.
E' facile capire quindi che il sistema Terra è un sistema in equilibrio.
Antroposfera
In tutto questo possiamo però ormai identificare un’ultima sfera: l'antroposfera.
“L'antroposfera è – in ecologia e nelle scienze sociali – quella parte dell'ambiente fisico creata e organizzata quale risultato dell'attività antropica, soprattutto in relazione agli edifici presenti nell'ambito degli insediamenti urbani ed alle strutture ad essi connesse. Più in generale il termine indica l'insieme degli esseri umani e delle opere che essi hanno realizzato, includendo, oltre alle trasformazioni territoriali anche fenomeni ambientali da esso causati, come l'inquinamento, o più in generale le tecnologie da esso sviluppate, talvolta indicate con il termine tecnosfera."
Equilibrio
Quando parliamo di equilibrio dobbiamo ricordare molto bene il terzo principio di Newton: “ad ogni azione corrisponde sempre una reazione contraria", che in questo caso ha come l'obiettivo di contrastare ogni eventuale perturbazione e restaurare l'equilibrio.
Purtroppo, non sempre però il nostro Pianeta riesce a riportare le condizioni a quelle iniziali, pensiamo ad una desertificazione o la scomparsa di una specie: in questo caso la perturbazione è irreversibile e si deve cercare ed instaurare un nuovo equilibrio.
Le criticità che l'"Antroprocene" sono chiare, un'unica specie si è attribuita la causa principale delle alterazioni sulla Terra perché ha modificato il corso della natura, agendo egoisticamente nella sua antroposfera e sfruttando eccessivamente le risorse senza preoccuparsi troppo degli altri domini ambientali.
Il vero problema non sono le estinzioni.
Durante il processo evolutivo dalla prima apparizione della vita sulla terra circa il 95% dei viventi si è estinto; il nostro Pianeta ha visto cinque estinzioni di massa e l'ultima non risale nemmeno a troppo tempo fa quando abbiamo visto la scomparsa dei dinosauri (65milioni di anni fa), tutto fa parte dell'equilibrio naturale.
Il vero problema è che una sola specie vivente è diventata una forza geologica.
Per la prima volta nella storia della Terra pratiche sociali hanno contaminato tutte le geosfere, andando a complicare ulteriormente un equilibrio già di suo complesso.
Come ovviare?
Formazione ed educazione, divulgazione scientifica e consapevolezza sono i punti cardine del cambiamento.
La nostra e le nuove generazioni possono comprendere la loro posizione e il loro ruolo sul pianeta e non solo permettere, ma spingere, il mutamento dalla quotidianità e dalle esigenze. Rispettare il pianeta, rispettare le specie che lo popolano, è possibile oltre che necessario e parte proprio dalle nostre scelte, di lavoratori, agricoltori, consumatori, costruttori e soprattutto di abitanti.
Siamo la prima generazione a sapere che stiamo distruggendo il nostro pianeta ma siamo anche l'ultima che può fare ancora qualcosa per salvarlo.
di Gianluca Gualco
Iscriviti alla nostra newsletter!