Valutazione del rischio di fulminazione: aggiornamento normativo
Il recente aggiornamento della guida CEI 81-29 ha introdotto novità significative in merito alla valutazione del rischio di fulminazione rendendo necessaria una revisione alle pratiche precedentemente impostate in riferimento alla guida CEI 81-30 oggi abrogata.
Approfondiamo di seguito le principali novità.
1. I valori di Ng
Il valore di Ng indica il numero di fulmini a terra per chilometro quadrato in un anno.
Secondo la vecchia edizione della guida CEI 81-29, i valori di Ng ricavati dai sistemi di localizzazione dei fulmini (LLS), dovevano essere rilevati ed elaborati in accordo con quanto riportato nella guida CEI 81-30. La nuova edizione della guida non fa più riferimento alla CEI 81-30 perché abrogata, ma richiama la più recente norma CEI EN IEC 62858 comportando la necessità di una nuova valutazione.
2. La frequenza di danno
La frequenza di danno è il prodotto tra il numero di eventi pericolosi all’anno e la probabilità che all’evento pericoloso segua il danno.
L’aggiornamento della guida CEI 81-29 cambia le modalità di calcolo della frequenza di danno e “suggerisce” un limite massimo per la frequenza tollerabile (un danno ogni anno).
Conseguenze
Cosa comporta questo aggiornamento normativo in termini di sicurezza o aggiornamento procedure?
A seguito degli aggiornamenti normativi di cui sopra, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 29, comma 3, del D.Lgs 81/08, la valutazione dei rischi, se antecedente a giugno 2020, deve essere immediatamente rielaborata e le misure di prevenzione aggiornate di conseguenza.
L’introduzione di un limite massimo per la frequenza tollerabile implica che la probabilità di dover adottare misure di protezione sia elevata. In parole povere, rielaborando la valutazione del rischio, il calcolo richiederà con alta probabilità l’installazione di un sistema di scaricatori (SPD), indipendentemente dal fatto che la struttura sia auto-protetta o meno.
Il punto critico della questione è che la norma “suggerisce” un limite massimo ma non lo rende obbligatorio, demandando al professionista incaricato l’onere di indirizzare il Committente verso la decisione migliore ai fini della sicurezza.
Nel caso di impianti nuovi o in fase di progettazione il problema non sussiste perché l’introduzione del sistema di scaricatori è già previsto dalla norma CEI 64-8 ed è obbligatorio.
Nel caso di impianti esistenti e autoprotetti, l’indicazione di adottare o meno misure di protezione passa attraverso lo scioglimento del punto critico, ovvero attraverso le indicazioni del professionista e le decisioni del Committente.
3i group è in grado di supportare i clienti nel conseguimento di una nuova valutazione del rischio di fulminazione conforme alla normativa attualmente in vigore.
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