Rincari in bolletta: cosa succede?
Negli ultimi mesi tutti i consumatori, privati ed industrie, hanno dovuto far fronte ad un incremento notevole delle bollette luce e gas.
Il Prezzo Unico Nazionale per l’elettricità ha registrato un incremento di circa il 65% rispetto al secondo trimestre 2021 e di circa il 195% rispetto ai livelli medi del relativo trimestre nel 2020. Mentre il gas segue il trend di crescita dei costi delle materie prime energetiche, registrando un incremento rispetto al secondo trimestre di oltre l’80%.
Per quanto riguarda i prossimi periodi, le previsioni non sono migliori, anzi sono stimati ulteriori incrementi lato energia elettrica di un 25% rispetto al mese di settembre.

Figura 1: Andamento prezzo energia elettrica

Figura 2: Andamento prezzo gas
Le cause
Le motivazioni di tali aumenti sono attribuibili a più cause, dai consumi alle emissioni di CO2. Durante il periodo covid-19 i consumi hanno registrato un forte ribasso causato dal prolungato periodo di lockdown, al termine del quale la fornitura di materie prime non è riuscita a seguire la forte tendenza di ripresa economica generale. In particolare, il gas ha subito un notevole incremento relativo ai ridotti approvvigionamenti attraverso la pipeline russa, i cui contratti di scambio erano stati rinnovati con decorrenza gennaio 2020 per consumi inferiori agli anni precedenti.
Per quanto riguarda l’energia elettrica, le cause sono da ricercare nel mix energetico da cui viene generato. Infatti, nonostante la quota rinnovabile sia in continuo incremento, il prezzo rimane comunque fortemente legato ai prezzi delle commodity energetiche fossili, in particolare gas naturale.
L’ultima causa è da attribuire al costo per le emissioni di CO2 imposti alle aziende. In Europa è infatti presente un sistema in cui ogni azienda può generare un determinato numero di emissioni. Per superare tale limite, si devono acquistare le quote non utilizzate da altre aziende e viceversa, si possono vendere quote relative ad emissioni non generate. Tale sistema è gestito tramite un mercato. A seguito delle sempre più restringenti normative comunitarie, il costo dei certificati di CO2 è aumentato. Da fine agosto 2021 tale costo ha raggiunto un prezzo di oltre 60 [€/tCO2], un prezzo più che doppio rispetto a quelli di settembre 2020.
Impatto sul consumatore
L’aspetto più importante è l’impatto di tali incrementi sulle bollette. Il consumatore finale dovrà infatti far fronte ad incrementi di circa il 30% per l’energia elettrica, mentre per le bollette del gas di circa il 15%.
Tali incrementi sono mitigati nel caso di aziende che nell’arco dei precedenti anni hanno deciso di innovare i propri edifici e impianti, sfruttando magari i vari incentivi statali ed europei.
A fronte dello scenario appena illustrato, nel quale si prospetta un incremento sempre maggiore dei costi energetici, risulta imprescindibile, soprattutto per le aziende che vogliono essere competitive sul mercato futuro, ridurre i fabbisogni energetici attraverso l’efficientamento energetico dei processi produttivi e degli impianti tecnologici, rivolgendo lo sguardo verso una fabbrica più sostenibile e più sicura.