Spreco alimentare: i dati e i tips per combatterlo
Le stime suggeriscono che l’8-10% delle emissioni globali di gas serra siano associate allo spreco alimentare, con un pesante impatto sui sistemi di gestione dei rifiuti e sul consumo di risorse.
Lo spreco alimentare impatta negativamente sul cambiamento climatico, sulla biodiversità, sull’inquinamento e sulla vita delle persone, delle quali esaspera l’insicurezza alimentare.
Il Food Waste Index Report 2021 (UNEP)
La riduzione degli sprechi alimentari, causati principalmente dalla vendita al dettaglio, dai servizi di ristorazione e dalle famiglie, può fornire molteplici vantaggi sia per le persone che per il pianeta. Tuttavia, la reale portata dello spreco alimentare e dei suoi impatti non sono stati ben compresi fino ad ora.
Per affrontare seriamente la lotta allo spreco alimentare, è necessario aumentare gli sforzi per misurare il cibo e le parti non commestibili sprecate dalla vendita al dettaglio e dai consumatori. La raccolta, l’analisi e la modellazione dei dati sullo spreco alimentare sono le finalità principali del Food Waste Index Report a supporto dell’obiettivo 12.3 dell’agenda dell’Onu “Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG)”.
I dati
Il Report FWIR 2021 evidenzia che ogni anno viene sprecato quasi un miliardo di tonnellate di cibo. Una quantità tale che, secondo il rapporto, può essere equiparata a circa 23 milioni di camion da 40 tonnellate a pieno carico che, messi in fila, farebbero il giro della Terra sette volte.
In quasi tutti i Paesi lo spreco alimentare è stato notevole, indipendentemente dal livello di reddito, e la maggior parte di questi rifiuti proviene dalle famiglie, che scartano l’11% del cibo totale disponibile nella fase di consumo della catena di approvvigionamento. I servizi di ristorazione e i punti vendita sprecano rispettivamente il 5% e il 2%.

Cosa possiamo fare noi per ridurre gli sprechi alimentari?
Le nostre scelte quotidiane sono molto importanti al fine di ridurre gli sprechi associati alla nostra alimentazione. Di seguito, riportiamo alcuni piccoli consigli per ridurre il nostro impatto:
– Pianificazione dei pasti della settimana: l’organizzazione permette di alternare correttamente i gruppi alimentari e di acquistarne la corretta quantità
– Acquistare cibo dai produttori locali: la disponibilità dei prodotti locali è limitata e segue la stagionalità, per questo motivo, la scelta misurata induce il consumatore ad acquisti responsabili, oltre che più genuini e a km zero
– Preferire alimenti sfusi: il packaging e gli imballaggi degli alimenti costituiscono un rifiuto che deve essere smaltito
– Utilizzare app apposite che permettano di acquistare a prezzi ridotti alimenti che altrimenti verrebbero gettati via da bar e ristoranti (rif. TooGoodToGo).
Una strategia nazionale
Il Report FWIR 2021, infine, genera una nuova stima dello spreco alimentare globale e pubblica una metodologia che permetta la misurazione dello spreco alimentare delle famiglie, dei servizi di ristorazione e della vendita al dettaglio, al fine di monitorare i progressi nazionali verso il 2030.
I paesi che utilizzeranno questa metodologia genereranno prove solide per guidare una strategia nazionale sulla prevenzione dello spreco alimentare.