Rischio Terrorismo: come affrontarlo in azienda
Il termine
Il termine terrorismo indica azioni criminali violente premeditate a suscitare paura nella popolazione attuate da individui o gruppi, ispirati ideologicamente, a danno delle collettività democratiche con l’obiettivo di colpirne e destabilizzarne le certezze quotidiane.
L'ambito lavorativo
Ormai gli atti violenti, le minacce, gli attentati e le stragi sono diventati fattori di rischio anche in ambito lavorativo, soprattutto con riferimento alle aziende e organizzazioni che si trovino ad operare in scenari critici dal punto di vista sociopolitico o comunque in luoghi dove è possibile che i lavoratori siano esposti a minacce di natura criminosa.
L’impatto di un evento terroristico o criminoso (potenziale o avvenuto) sul lavoratore si esplica:
– a livello fisico (pregiudizio della propria incolumità);
– a livello psicologico (pregiudizio del proprio stato emotivo).
Il terrorismo in Europa
Il terrorismo (in Europa) è un tipico caso di evento HILP (High Impact Low probability).
Failed, foiled or completed attacks in 2017 per EU (Europol)
La necessità di valutare tutti i rischi
Doverosa premessa, il rischio terrorismo abbraccia tutte le “declinazioni della sicurezza” intesa come:
– Security (sicurezza del bene oppure della continuità di un servizio)
– Safety (del lavoratore) Emergency (Gestione dello scenario di emergenza).
Per questo la valutazione dovrà includere parametri quali vulnerabilità e minaccia oltre alla probabilità ed al danno normalmente considerati.
L’obbligo di valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, con riferimento all’applicazione del D.lgs. 81/2008 e del D.lgs. 231/01, riguarda non solo i rischi connessi agli aspetti produttivi, ma anche i rischi correlati a eventuali atti criminosi o eventi terroristici.
I compiti del datore di lavoro
Una pronuncia della Commissione per gli Interpelli – l’Interpello n. 11/2016 del 25 ottobre 2016 – ha ribadito che il datore di lavoro deve valutare tutti i rischi “compresi i potenziali e peculiari rischi ambientali legati alle caratteristiche del Paese in cui la prestazione lavorativa dovrà essere svolta, quali a titolo esemplificativo i cosiddetti ‘rischi generici aggravati’, legati alla situazione geopolitica del Paese (es. guerre civili, attentati, ecc.) e alle condizioni sanitarie del contesto geografico di riferimento non considerati astrattamente, ma che abbiano la ragionevole e concreta possibilità di manifestarsi in correlazione all’attività lavorativa svolta”.
Anche secondo quanto disposto nell'art. 2087 Codice civile, il datore di lavoro deve adottare tutte le misure idonee a prevenire sia i rischi insiti all'ambiente di lavoro, sia quelli derivanti da fattori esterni e inerenti al luogo in cui tale ambiente si trova, atteso che la sicurezza del lavoratore è un bene di rilevanza costituzionale che impone al datore di anteporre al proprio profitto la sicurezza di chi esegue la prestazione.
L'intervento di 3i group
Il nostro gruppo può fornire supporto alle imprese in ambito Safety:
– Corsi di formazione dedicati all’argomento e volti a sensibilizzare ASPP e RSPP.
– Aggiornamento piano di emergenza considerando gli scenari di attacco.
In ambito Security:
– Valutazione del rischio terrorismo relativo alle industrie alimentari ai sensi della ISO 22000:2018.
di Andrea Baraldi