F.S.E. per il deposito di materiale finito in una cartiera
3i group è intervenuta con un approccio ingegneristico per la sicurezza antincendio a seguito della acquisizione di un’area industriale storicamente adibita a carpenteria metallica da parte di una azienda con core business la produzione e la rivendita di bobine madri di carta.
Tale area, limitrofa agli stabilimenti, è stata acquistata per lo stoccaggio del materiale finito ma l’introduzione di nuovi spazi ha comportato la necessità di adeguamento ai fini della sicurezza antincendio.
Intervento
LE CRITICITA’
Nel dettaglio i nuovi magazzini (6000 mq coperti) presentavano struttura in carpenteria metallica leggera, risalente agli anni ’50 e ’60, protetti da sola rete idrica esterna, di tipo isolato.
La struttura presentava resistenza al fuoco inferiore a R 10 minuti (ISO834), ovvero inferiore ai requisiti di norma che prevedevano come minimo R 30 minuti.
L’applicazione di vernici intumescenti a protezione delle strutture non era perseguibile, sia per gli elevati costi ma anche per l’elevata snellezza di alcuni profili metallici, che non rientravano tra quelli ammissibili dai rapporti di prova.
L’installazione di controsoffittature REI non era percorribile poiché l’incremento di peso in copertura avrebbe pregiudicato la sicurezza dello stabile e avrebbe richiesto la riverifica sismica dell’intero fabbricato oltre che ad un intervento di consolidamento statico particolarmente esteso.
Procedere con l’installazione di sistemi di spegnimento ad acqua sprinkler risultava antieconomico e logisticamente non ottimale stante l’altezza dei fabbricati che avrebbe imposto la disposizione su più livelli.
LA SOLUZIONE
Sfruttando gli elevati volumi dell’edificio e riprogettando le superfici naturali di aerazione si sono potuti applicare con successo i criteri dell’ingegneria antincendio dimostrando che un incendio reale all’interno della struttura non avrebbe compromesso gli obiettivi di sicurezza antincendio del livello di prestazione II (§S.2 DM 18/10/2019).
Sicurezza della vita umana:
- – minimizzare le cause di incendio;
- – garantire la stabilità delle strutture portanti per un periodo di tempo sufficiente agli occupanti per abbandonare l’attività autonomamente e raggiungere un luogo sicuro;
Risultati
A seguito di simulazioni fluidodinamiche avanzate e verifiche termostrutturali non lineari si sono potuti analizzare gli scenari maggiormente sfavorevoli, indagando le condizioni pre-flashover e perseguendo gli obietti per la salvaguardia delle vite.
La struttura è risultata idonea ai massimi carichi di incendio ipotizzabili senza la necessità di alcun intervento invasivo, in particolare si è verificato e dimostrato che la protezione attiva con sprinkler NON è necessaria a patto di ampliare i sistemi di ventilazione naturale in copertura già presenti e permettere così un adeguato smaltimento dei fumi e del calore.