Pannelli fotovoltaici nell'economia circolare
Nascerà entro il 2020 il primo impianto pilota per il recupero delle materie prima dei pannelli fotovoltaici a fine vita.
Mentre un team di scienziati delle Università di Anversa e Leuven creano in dispositivo alimentato ad energia solare che produce energia pulita dall’aria inquinata attraverso una cella fotoelettrochimica (fonte qui) e felici che il mercato eolico europeo è cresciuto di 7 miliardi arrivando a 43 (tra nuovi impianti, operazione di repowering a compravendite di progetti (fonte qui) arriva anche da ENEA e ReSIELP (Recovery of Silicon and other materials from End-of-Life Photovoltaic Panels) la bella notizia che entro il 2020 sarà realizzato il primo impianto pilota per il recupero delle materie prima dei pannelli fotovoltaici a fine vita: silicio, argento, rame, alluminio e vetro.
Il progetto, finanziato con 2.5 milioni di euro da KIC Raw Materials, ha l’obiettivo di sviluppare un sistema che segua la normativa europea che impone, entro agosto 2018, che venga recuperato dai moduli a fine vita l’85% del peso (in pratica a vetro e alluminio dei pannelli in silicio cristallino).
Il progetto punta a recuperare il restante 15%, in un ottica di economia circolare, di valorizzazione delle materie prima critiche e di contenimento di ogni danno ambientale.
Nella nota stampa di ENEA si legge “si tratta di un opportunità importante di business a approvvigionamento di risorse a materie prime ad elevato valore aggiunto.
Secondo il rapporto di IRENA nel 2050, con i 78 milioni di tonnellate di pannelli fotovoltaici a fine vita di potrebbero costruire oltre 2 miliardi di nuovi pannelli e generare un giro di affari di 15 miliardi di dollari, senza contare il tremendo miglioramento del life cycle cost della tecnologia.