In viaggio per l'Italia con un'auto a trazione elettrica. E' possibile?
Le statistiche di acquisto
Negli ultimi anni si stanno diffondendo anche in Italia auto a trazione elettrica o ibrida.
Nel primo semestre del 2019, complici anche la crescita degli incentivi, si è registrato un aumento degli acquisti di auto elettriche del 120% rispetto allo stesso semestre del 2018 e del 225% considerando il solo mese di giugno (fonte: statistica Acea).
I dati sono ancora più importanti se confrontati con il generale calo di vendite delle auto diesel (-23,5%), metano (-37%), mentre, sempre dalla statistica precedente, risultano in crescita le vendite di auto a benzina (+24,5%), GPL (+4,5%) e ibride (+31%).
Questi dati sembrano in linea con lo scenario ricostruito da uno studio di “BloombergNEF” secondo cui la trazione elettrica rappresenterà il 57% del mercato totale delle auto entro il 2040 e l’81% del mercato degli autobus destinati al trasporto pubblico.
La spinta dalla SEN e i limiti di diffusione
Il settore dell’autotrazione e la generale elettrificazione degli usi finali dell’energia rivestono un ruolo determinante nel centrare gli obiettivi specificati nella SEN 2030 (Strategia Energetica Nazionale per il 2030).
Infatti, l’energia elettrica in Italia è prodotta al 35% da fonti rinnovabili di energia (riferimento 2018) e l’utilizzo di questo vettore permette di introdurre il consumo di energia rinnovabile nel settore dei trasporti (obiettivo della SEN è consumo da rinnovabili nei trasporti nel 2030 pari al 21% del totale).
Attualmente le limitazioni principali alla diffusione delle auto elettriche sono i costi maggiori rispetto ad auto equivalenti diesel/benzina/hybrid e le differenti tempistiche e modalità di ricarica.
Ma i limiti sono reali?
Proviamolo con una simulazione
Per rispondere alla variazione nelle modalità di rifornimento abbiamo provato a simulare un viaggio con una macchina elettrica con una batteria con capacità pari a 33 kWh da Alessandria a Roma.
Il risultato? Sarebbero necessari 5 rifornimenti con un tempo di attesa variabile tra i 120 e i 30 minuti in funzione della disponibilità della colonnina con capacità di ricarica fast.
Un’auto con una capacità di batteria tale dunque non si presta a questo tipo di tratta, piuttosto è adatta ad un uso cittadino con ricarica durante i momenti di sosta.
Al contrario però, effettuando la stessa simulazione con un’auto con batteria di capacità 60 kWh le soste si riducono a 2 e i tempi di ricarica sono variabili trai 60 e i 120 minuti.
Considerando la possibilità di accesso ad aree ZTL, ad alcuni comuni storici, oltre all’effettivo risparmio sull’intero itinerario, l’opportunità inizia ad essere interessante.
In conclusione
Attualmente non è più complesso pianificare un itinerario in Italia utilizzando una macchina con solo trazione elettrica: è aumentata la diffusione delle colonnine e la modalità di ricarica rapida dimezza i tempi di stazionamento.
Inoltre, la presenza di applicazioni specifiche rende possibile pianificare prima le soste per il rifornimento sapendo già la localizzazione delle stazioni di ricarica e ottimizzando i tempi di attesa.
In sostanza è necessaria una nuova filosofia del viaggio: cambia completamente il modo di pensare al proprio itinerario, non basta definire solo il luogo di arrivo o la strada di percorrenza ma il percorso va ottimizzato in funzione delle stazioni di ricarica e dei punti di interesse durante le soste necessarie.
di Mirco Balachia