i Valori ESG
Quali sono le opportunità nell’applicazione di un modello ESG per un’azienda?
Investiresti in una azienda che non si preoccupa del benessere dei propri dipendenti, promuovendo uguaglianza di genere e una equa retribuzione? Ed in una che non si impegna a mitigare il proprio impatto sull’ambiente?
Non è sorprendente che probabilmente tu abbia risposto “no” ad almeno una delle domande. Avrebbe fatto così chiunque.
Negli ultimi anni le questioni legate all’ambiente ed ai diritti umani (soprattutto dopo la prima pietra miliare moderna del 2005 dove Kofi Annan, allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, attraverso una stretta collaborazione tra esperti del settore e investitori istituzionali, lanciò i Principi per l’Investimento Responsabile) sono state oggetto di forte attenzione, tutt’ora crescente.
L’iniziativa ONU nacque dalla consapevolezza che i portafogli di investimento non potevano più essere valutati solo attraverso tradizionali metodi finanziari, ma bisognava includere nel processo anche i cosiddetti fattori ESG (Environmental, Social, corporate Governance) che avevano un chiaro impatto, diretto ai risultati dell’investimento stesso.
E così siamo arrivati fino ad oggi dove, per esempio Barclays nel 2016, analizzando l’integrazione dei fattori ESG – “Sustainable Investing and Bond Returns: Research study into the impact of ESG on credit portfolio performance”- spiega che possono influire positivamente sul rendimento, o in un documento pubblicato da BlackRock nel marzo 2021 – il più grande asset manager del mondo – leggiamo: ”La nostra convinzione è che le aziende ottengono risultati migliori quando sono consapevoli del loro ruolo nella società e agiscono nell’interesse dei loro dipendenti, clienti, comunità e azionisti”.
La consapevolezza di aziende, istituzioni e cittadini verso i temi della sostenibilità è cresciuta e continua la sua tendenza positiva: servono modelli di sviluppo più inclusivi e gli investitori sanno che le società più sostenibili sono anche meno soggette a volatilità nei periodi di crisi, la gestione del rischio diventa infatti più efficiente e quindi il portafoglio è più resiliente.
Alle imprese viene quindi richiesto di essere sempre più responsabili e di avere impatti positivi sul mondo, di seguire gli obiettivi dell’ONU lanciati nel 2015 nel “programma d’azione per la pace e prosperità” attraverso 17 SDG che definiscono le questioni chiave su cui lavorare per il pianeta e la popolazione, chiedendo di mobilitarsi, fermare i cambiamenti climatici, eliminare povertà e diseguaglianze.
L’idea al centro dei criteri ESG alla fine è molto semplice: se una impresa crea maggiore valore per tutti i soggetti interessati, che siano essi dipendenti, fornitori, clienti, ambiente e società, ha maggiore probabilità di successo. Di fatto stiamo parlando di una evoluzione del concetto di “Triple Bottom Line” – le tre P di “Persone, Pianeta, Profitto”, introdotto negli anni ’90.
È ormai inevitabile tenerne conto e occorre rafforzare la propria conoscenza non solo del proprio “portafoglio” attuale, ma anche esaminare le tendenze future.
A tal proposito, 3i group insieme a Cribis offre ai propri clienti una valutazione dei criteri ESG sulla propria azienda e sui suoi stakeholder attraverso la digital platform Synesgy che, tramite la compilazione di un questionario, ne permette di rilevare l’impegno verso i temi ambientali, sociali e di Governance.
Per procedere con la valutazione, compila il form al seguente link, selezionando il settore “Energia”: https://www.gruppo3i.it/contatti/