Hydropanel: i vantaggi della nuova tecnologia
Sviluppato dalla Zero Mass Water, reso disponibile per i consumatori nell’autunno 2017, l’idropannello denominato “Source” permette di estrarre acqua potabile dall’aria presente in ambiente attraverso l’energia solare.
Come funziona?
Il processo si basa su un pannello composto da un materiale poroso che genera calore ed un materiale che “cattura” l’umidità nell’aria (advanced hygroscopic materials).
Attraverso l’energia solare si genera un processo di condensazione dell’acqua presente nell’aria che viene raccolta in un serbatoio di 30 litri posto sotto il pannello stesso.
Infine, l’acqua viene fatta passare attraverso un condotto che la “arricchisce” di minerali, ad esempio magnesio e calcio, rendendola potabile.
Elementi di forza
L’acqua estratta dagli idropannelli è purissima (come fosse distillata) e poi arricchita di minerali, quindi priva di qualsiasi tipo di inquinante e soddisfa tutti i limiti regolatori sulla purezza dell’acqua in tutte le nazioni nelle quali sono installati. Inoltre, essendo generata da un pannello, in assenza di tubazioni o ingresso elettrico, l’acqua generata può essere considerata slacciata dalla rete.
Il funzionamento è poi garantito in una vastissima gamma di condizioni ambientali infatti si può produrre acqua anche al di sotto del 10% di umidità relativa rendendolo adatto anche a condizioni estreme come quelle desertiche.
Costi e produttività
Il costo di un’installazione standard varia tra $4.500 e $2.000 a pannello più $500 di costi di manodopera, il che la rende adatta a diversi target.
“Source”, infatti, è stato pensato sia per le situazioni di estrema scarsità e difficile reperibilità d’acqua sia per chiunque voglia migliorare la qualità della propria acqua e migliorare la propria impronta ecologica.
Infatti, gli idropannelli sono in grado di produrre circa il corrispettivo di 300-600 bottiglie da mezzo litro d’acqua al mese sopperendo al fabbisogno di 4-6 persone per installazione standard.
1 cassa d’acqua da 0,5 l da 6 pezzi costa circa € 1,00 quindi € 50 ai € 70 risparmiati mensilmente con un payback period minore di 8 anni.
Inoltre, considerando che una bottiglietta da 1l produce circa 270 g di CO2, nel suo intero ciclo di vita, si arriva ad evitare una media di 60,8 kg di CO2 emessa al mese.
Il tutto senza considerare anche la quantità di acqua potabile risparmiata dal prelievo diretto dalla fonte nel sistema ambiente.
Sistema di monitoraggio climatico
Tutto questo sistema è studiato in maniera da ottimizzare la quantità di acqua prodotta in base alle condizioni metereologiche.
In sostanza ogni pannello è provvisto di un circuito programmabile in grado di regolare i dati di set point in base ai modelli di previsione climatica per quel giorno, in quella specifica area geografica.
A sua volta questo circuito registra i dati giornalieri fornendoli come basi per i modelli in modo da insegnare al sistema come ottimizzarsi.
In conclusione il pannello “Source” è presente oggi in più di 30 paesi con condizioni climatiche e percentuali di umidità nell’aria molto differenti e rappresenta una delle alternative sostenibili più valide fra quelle attualmente esistenti.
L’adozione di questo tipo di tecnologia, dati i costi accessibili, la semplicità impiantistica e l’adattabilità geografica, è suggerita per qualsiasi realtà industriale.
Se l’obiettivo è risparmiare sull’approvvigionamento di acqua potabile, con un conseguente minore impatto sulle emissioni derivate dalla produzione della plastica, questo pannello rappresenta una concreta soluzione ed anche una base verso una mentalità tecnologica più attenta a problematiche ambientali di questa entità.
di Dario Cianci
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