Giornata nazionale degli alberi: 21 novembre 2020
Gli alberi sono tra gli esseri viventi più antichi del pianeta
così l’Italia, attraverso la legge del 14 gennaio 2013 n. 10, ha istituito la Giornata Nazionale degli Alberi, giorno in cui dovremmo tutti ricordarci il valore e l’importanza del nostro patrimonio arboreo e soffermarci a pensare al ruolo fondamentale che boschi e foreste ricoprono.
Inoltre, più recentemente con il D.L. 14 ottobre 2019 n.111, il famoso Decreto Clima, il primo decreto legge italiano totalmente ambientale, il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha deciso di stanziare 30 milioni di euro per il biennio 2020/2021 per finanziare progetti di forestazione urbana.
Il LUCUS era il Dio della natura
Questa celebrazione (o culto) ha un ruolo antico: già in epoca romana gli alberi erano protetti per motivi religiosi ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell’epoca. Almeno nella zona del Mediterraneo e dell’Europa furono propri i boschi ad essere i primi luoghi sacri.
I boschi (in latino appunto lucus, plurale di luci) erano pieni di vita, misteriosi, accoglienti per le erbe, la legna per il fuoco e le bacche, ma anche oscuri data la penombra, le belve e la possibilità di perdersi.
Addirittura i nostri avi effettuavano pubbliche piantagioni prendendo spunto dai greci e dai popoli orientali che già praticavano ampiamente l’arboricoltura e l’impianto di boschi.
Abbiamo già spiegato in (questo articolo) quanto gli alberi ci proteggano dalla calura estiva, quanto assorbano la CO2 contrastando il cambiamento climatico, come trattengono numerose sostanze inquinanti e come siano in grado di regolare il volume delle acqui piovane, oltre a rappresentare preziose zone d’ombra ed habitat naturale.
La nostra specie ha mosso i primi passi proprio tra le fronde degli alberi e forse è per questo che quando guardiamo un albero ancora oggi, in un mondo che ormai è molto lontano, la nostra pressione di abbassa, il battito cardiaco rallenta e la nostra parte primordiale di cervello ci suggerisce parole come cibo, riparo e casa.
Alberi nella storia
L’albero più vecchio che conosciamo è un abete rosso, trovato in Svezia da un gruppo di botanici dell’Università di Umea. Anche se il suo tronco ha “soltanto" 600 anni le sue radici ne hanno 9.550 anni e sarebbero nate durante l’ultima glaciazione, sopravvivendo a quello, al clima ed alla deforestazione.
All’interno delle sue radici, che sono state analizzate al carbonio 14, è stato infatti possibile andare a leggere tutti i cambiamenti climatici degli ultimi 8 millenni.
Ma anche in Italia abbiamo un nostro primato, in Sardegna infatti, nella provincia di Sassari c’è un olivo selvatico di 4.000 anni, chiamato l’Ulivo di Luras.
Le iniziative
Sono sempre di più le iniziative che le associazioni, i Comuni e le Regione organizzano per festeggiare tale patrimonio.
Per esempio il WWF sezione di Milano, sempre attenta al futuro green della metropoli, continuamente si occupa della messa in dimora di piante nelle Oasi urbane. Tra i progetti più interessanti c’è quello del “censimento" dei grandi alberi monumentali e non della zona sud-est Milano.
Hanno creato una vera e propria mappa attraverso la quale è possibile localizzare e vedere le foto dei grandi alberi, di quelli secolari, monumentali, esotici notevoli o schiantati (qui il link).
Legambiente invece ha promosso l’iniziativa #VASICOMUNICANTI che permette di sentirsi parte di un’unica comunità connessa proprio dalla stessa natura. Il progetto prevede che si pianti un seme in un vaso di casa o in un pubblico giardino e che si utilizzino i social e l’#vasicomunicanti per coinvolgere altri a fare lo stesso (qui i dettagli).
Anche noi, nel nostro piccolo, ci siamo sentiti di fare la nostra parte per aumentare la consapevolezza in merito alla funzione del patrimonio arboreo del Pianeta. Nell’ambito dell’iniziativa Energia in Energia abbiamo infatti sviluppato un’app, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale, in grado di misurare l’impatto delle azioni del singolo e di restituire il numero di alberi necessari ad ovviare alle proprie emissioni di CO2. Qui il link per maggiori informazioni.
di Gianluca Gualco
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