Dove finiscono i pannelli fotovoltaici? Istruzioni operative del GSE per salvaguardare l’ambiente… e non solo
Come mostrato da SolarPower Europe, l’associazione per il settore dell’energia solare nell’Unione Europea, il mercato del fotovoltaico è in continua crescita: nell’UE nel 2018 sono stati installati circa 8 GW di potenza di picco, con un aumento del 36% rispetto al 2017. Volendo estendere l’analisi a tutta l’Europa si può osservare un incremento da 9,2 GW nel 2017 a 11 GW del 2018.
Facendo il focus sul territorio italiano, Anie Rinnovabili ha censito 437 MW installati nel 2018 con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente.

Ma quanto dura un impianto fotovoltaico?
La vita dei pannelli dipende da diverse variabili, non solo dalla qualità del prodotto ma, soprattutto, dal luogo di installazione e dalla manutenzione.
In particolare, i fattori che influenzano la durata dei pannelli e le loro prestazioni nel tempo sono:
- – Sporcizia ed escrementi dei volatili;
- – Salsedine nei posti vicino al mare;
- – Inquinamento nelle grandi città che logora col tempo la superficie del pannello;
- – Agenti atmosferici.
Una corretta e regolare manutenzione annuale dell’impianto sicuramente ne migliora il funzionamento e garantisce la sua massima durata negli anni. Tuttavia, ogni pannello presenta nel tempo un calo di rendimento fisiologico dovuto all’invecchiamento e logoramento dei componenti, stimato da una ricerca del National Renewable Energy Laboratory, di circa 0,8% l’anno.
In genere, i fornitori di pannelli fotovoltaici garantiscono il decadimento lineare di efficienza fino al venticinquesimo anno di vita, con una potenza nominale assicurata dopo tale periodo dell’80%; in seguito non è possibile prevedere comportamento e durata nei moduli.
I materiali
I materiali per la produzione dei moduli fotovoltaici nella maggior parte dei casi non sono pericolosi, infatti un tipico modulo è composto da:
- – 80 – 90% vetro
- – 10% circa da metalli e plastica
- – 0,1 – 0,2% da semiconduttori
In casi molto più rari, nei moduli ad alta efficienza, si sfruttano il cadmio selenio e gallio che sono potenzialmente dannosi per la nostra salute.
Il riciclo
Considerando la loro struttura, oggi l’80% del peso del modulo fotovoltaico può essere riciclato e riutilizzato per la produzione di nuovi moduli. Attualmente, in Europa viene riciclato più del 90% dei pannelli, con l’Italia che si trova al secondo posto dopo la Germania.
Lo smaltimento
I pannelli fotovoltaici sono divisi in due categorie per la definizione del tipo di rifiuto di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE):
– Pannelli in impianti di potenza inferiore a 10 kW (RAEE domestico), considerati rifiuti domestici e smaltiti nel Centri di Raccolta;
– Pannelli in impianti di potenza uguale o superiore a 10kW (RAEE professionali), che devono essere conferiti ad un impianto di trattamento autorizzato.
Istruzioni operative del GSE per impianti incentivati
Esclusivamente ai RAEE provenienti dagli impianti fotovoltaici ammessi ai meccanismi incentivanti del Conto Energia, il GSE ha pubblicato il documento “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati (ai sensi dell’art. 40 del dlgs. 49/2014)”.
A partire dall’undicesimo anno di incentivazione il GSE trattiene alcune tariffe incentivanti a garanzia dei rifiuti derivanti da pannelli fotovoltaici. Il Soggetto Responsabile, a seguito del trattamento e dello smaltimento dei moduli fotovoltaici entro 6 mesi, può presentare la documentazione attestante il corretto smaltimento ed ottenere il rimborso della quota trattenuta dal GSE, compresi gli interessi maturati.
RAEE fotovoltaico domestico
Per quanto riguarda il RAEE fotovoltaico domestico, il recupero e smaltimento ambientalmente compatibile è a carico dei produttori presenti sul mercato. Il Soggetto Responsabile deve:
– Individuare il Centro di Raccolta consultando il sito https://www.cdcraee.it;
– Conferire i propri RAEE domestici gratuitamente;
– Compilare la documentazione e trasmetterla al GSE entro 6 mesi dalla consegna al Centro di Raccolta.
RAEE fotovoltaico professionale
Nel caso del RAEE fotovoltaico professionale, il finanziamento delle operazioni di recupero e smaltimento dei pannelli immessi nel mercato prima del 12 aprilo 2014 è a carico del detentore del RAEE, mentre per quelli successivi a carico del produttore. Il Soggetto Responsabile deve:
- – consultare l’elenco degli impianti di trattamento iscritti al Centro di Coordinamento RAEE al sito https://www.cdcraee.it/GetHome.pub_do;
- – trasferire autonomamente o tramite un soggetto terzo il RAEE all’impianto di trattamento;
- – compilare la documentazione e trametterla al GSE entro 6 mesi dalla consegna all’impianto di trattamento.
Oppure
- – Richiedere al GSE la completa gestione delle operazioni sostenendo però tutte le spese;
Quota trattenuta dal GSE
Il GSE trattiene una quota pari a:
– 12€/pannello per i RAEE fotovoltaici domestici trattenendo la quota una tantum nel quindicesimo anno di incentivazione;
– 10€/pannello per i RAEE fotovoltaici professionali, suddividendo la quota in 10 anni
Nel secondo caso:
Valore della quota da trattenere nell’anno i-esimo = (2 * (n – i +1) / n * (n + 1)) * quota totale
Con n=10 e i= anno in cui la quota verrà trattenuta.
Tuttavia, si riserva di aggiornare ogni anno questi valori.
Di seguito è riportato un esempio presentato nelle Istruzioni operative del GSE per un impianto professionale da 100 pannelli. Il totale trattenuto all’impianto nei 10 anni, dunque l’incentivo che il proprietario riceverà in meno, è di 1.000€. Tuttavia, seguendo le istruzioni precedentemente indicate è possibile essere risarciti di queste spese.

Dunque, oltre a salvaguardare l’ambiente assicurando il corretto smaltimento e riutilizzo dei materiali provenienti dai pannelli fotovoltaici, è possibile ottenere il rimborso dal GSE più o meno oneroso in base alla potenza dell’impianto installato.
È importante che il meccanismo dello smaltimento venga rispettato in tutte le sue fasi, soprattutto a fronte della continua e veloce diffusione degli impianti fotovoltaici. Infatti, come si può leggere in uno degli ultimi rapporti dell’IEA (International Energy Agency), si prevede che il boom del fotovoltaico prosegua fino al 2022, rappresentando la principale aggiunta di capacità per le energie rinnovabili, superando quella dell’eolica e idroelettrica.

di Davide Torriglia
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