Ambiente, economia e società: l’Efficienza Energetica dopo la pandemia da Covid19
Il funzionamento di una società moderna dipende totalmente dall’energia.
Il Rapporto Annuale dell’Efficienza Energetica elaborato da Enea (RAEE)
Tutti i principali servizi richiedono energia per la loro fornitura: alimentazione, acqua potabile, comfort delle abitazioni, istruzione, salute, trasporti e servizi di intrattenimento.
Per ottenerli, lo sfruttamento delle risorse disponibili è andato crescendo nel tempo e, più in generale, alle attività dell’uomo sono oggi attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche del pianeta. Tali attività, pur non bloccando le funzioni rigenerative dell’ambiente, oltrepassato un certo limite, possono determinare mutamenti irreversibili dovuti al fatto che il livello di attività economica sopravanza la capacità assimilativa dell’ecosistema, in cui non si può agire su una sua parte senza che le altre ne risentano: ambiente, economia e società risultano strettamente collegate tra loro in una relazione moltiplicativa in cui tutti e tre gli aspetti devono essere simultaneamente considerati.
I dati
Il blocco dell’attività produttiva conseguente alla pandemia da COVID-19 non ha tardato a manifestare i suoi effetti sull’economia reale.
Nel primo trimestre del 2020 il PIL si è ridotto di oltre il 5% rispetto allo stesso trimestre del 2019, per la decisa frenata delle attività produttive non essenziali a marzo, che si stima abbia diminuito la produzione industriale di oltre il 20% sul mese precedente riportando l’indice sui livelli di marzo 1978. A questo si è aggiunta la limitazione degli spostamenti, che ha più che dimezzato il traffico sulla rete stradale e autostradale (-55% a marzo).

Sulla base delle previsioni elaborate da Istat e Banca d’Italia sugli impatti economici della pandemia, è stata effettuata una valutazione preliminare degli effetti della pandemia sui consumi energetici a livello regionale rispetto allo scenario tendenziale, sia per lo scenario conservativo sia per quello più pessimistico. Sulla base della dinamica ipotizzata per il PIL regionale, la riduzione stimata dei consumi energetici finali tra il 2019 e il 2020, per l’intero Paese, sarà compresa tra il -7,4% dell’ipotesi conservativa e il -11,1% dell’ipotesi pessimistica.


Le azioni
Nel periodo successivo alla crisi economica del 2009 si registrò il più alto tasso di crescita delle emissioni a fronte della ripartenza dell’economia, innescando di fatto una opposizione tra economia ed ambiente: per non ripetere tale “rimbalzo”, la sfida è quella di puntare su obiettivi e strategie integrate di lungo termine per un’economia più resiliente ed equa senza perdere di vista le tematiche sociali ed ambientali. A fronte dell’ emergenza scatenata dalla pandemia da COVID-19, la Commissione Europea ha ufficializzato il Piano “Repair and Prepare for the Next Generation EU”. Questo costituirà uno strumento di emergenza temporaneo (fino al 2022) del valore di 750 miliardi che dovrà rendere l’UE più verde, digitale e resiliente, investendo su tre pilastri:
- 1. Sostegno agli Stati membri per investimenti e riforme;
- 2. Rilanciare l’economia dell’UE incentivando gli investimenti privati;
- 3. Trarre insegnamento dalla crisi.
di Marta Boschetto
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