L'agrivoltaico
Cos'è
L'agrivoltaico è un approccio innovativo, promettente ed in grande espansione, che fa sì che i terreni agricoli possano essere utilizzati per produrre energia elettrica pulita, lasciando spazio alle colture agricole. L’agrivoltaico, infatti, integra il fotovoltaico nell’attività agricola con installazioni solari, che permettono al titolare dell’impresa di produrre energia e al contempo di continuare le colture agricole o l’allevamento di animali.
Vantaggi
Creare nuove imprese agro-energetiche che sviluppino impianti fotovoltaici in armonia con il contesto agricolo porta con sé numerosi vantaggi:
- consentono di innovare i processi agricoli, rendendoli ecosostenibili e maggiormente competitivi;
- creano nuovi posti di lavoro, coniugando produzione di energia rinnovabile ad agricoltura e pastorizia;
- offrono l’opportunità di recuperare parte dei terreni agricoli abbandonati, favorendo così il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
Diversi studi hanno mostrato l’influenza benefica di celle e moduli sulla resa colturale di diverse specie ortofrutticole.
Benefici
Le installazioni fotovoltaiche, infatti, consentono di proteggere le colture da eventi climatici estremi, offrono ombreggiamento e protezione dalle intemperie e forniscono un significativo cambiamento di umidità.
Inoltre, i proprietari di impianti fotovoltaici montati a terra devono già provvedere a controllare la vegetazione, che inevitabilmente cresce sotto e attorno alle loro installazioni. Uno dei metodi più naturali ed economici consiste proprio nell’affidare “l’attività di manutenzione” agli ovini.
Il progetto di un sistema agrivoltaico richiede competenze trasversali che dall’ingegneria arrivano all’agronomia e spesso necessita della messa a punto di un team multidisciplinare che possa studiare soluzioni tecniche e agronomiche per massimizzare il risultato della coesistenza tra fotovoltaico e agricolture.
Criticità
Lo sviluppo dell’agrivoltaico in Italia è penalizzato dagli iter autorizzativi e spesso anche dall’opposizione di cittadini e giunte locali. Uno degli aspetti più critici dello sviluppo del fotovoltaico a terra, infatti, è il rischio di eccessiva invadenza territoriale. Il suolo sottostante perderebbe qualsiasi funzione diversa da quella di ospitare le strutture di generazione elettrica, divenendo a tutti gli effetti un suolo consumato.
Progetti pilota
Per consentirne lo sviluppo va però colmato il vuoto legislativo esistente, vanno definite linee guida e scongiurati alcuni preconcetti che potrebbero rallentarne lo sviluppo. A tal fine, Enel Green Power ed ENEA hanno recentemente firmato un accordo per la realizzazione di un progetto pilota, che consiste nella sperimentazione di una tecnologia che abbina la produzione di energia elettrica da fotovoltaico alla coltura di microalghe.